Resto a bocca aperta di fronte a "la cosa", la web tv del M5S. Gli eletti del M5S si presentano con nome, cognome, e le loro "competenze". Tempo massimo, non imposto, 1 minuto. È facile considerarla la solita "boutade" populista e demagogica, ma la formula funziona, è impattante. Mi sono attaccato al video e non riuscivo più a staccarmi. Non dicono niente, se non una serie di banalità come: "vorrei occuparmi del web, e anche della mia passione: la musica". La maggior parte sono stati promotori di comitati, associazioni localistiche e esperienze amministrative, il resto non ha costruito granché nella vita, ma stiamo parlando di ragazzi e ragazze anche di 25/30 anni, che in Italia sono la fascia d'età con più difficoltà di inserimento. La forza impattante di questa operazione è lo scarto di codici, non solo linguistici, ma visivi. Abituati a immaginare le solite facce, aver familiarizzato ed interiorizzato certe liturgie: il giornalista parlamentare, lo sfondo di montecitorio, le risposte standard a domande mai ascoltate, rimette in discussione tutto quello che fino ad oggi avevamo categorizzato come "politico". Siamo, davvero, di fronte ad una rivoluzione degli immaginari, il PD ha il gruppo parlamentare più rinnovato, più giovane, più al femminile e non riesce a costruirci attorno nessuna cornice metaforica. Il M5S con questo schematismo forzato, pieno di contraddizioni, propone un testo semplice da decodificare: 1 minuto, 3 cose, una faccia, una soggettività. Con la maglia "jamaica", il jeans, il dolcevita, la camicia o la sciarpa, è la rappresentazione visiva del "uno vale uno", non capire la forza dei simboli e delle immagini significa uscirne sconfitti. Oggi, prima di tutti, hanno già i capigruppo di Camera e Senato e rappresentato il rinnovamento nel parlamento, non anagraficamente, ma plasticamente. Inutile sarà per il PD continuare a ripetere i freddi numeri della loro operazione di rinnovamento: 40% di donne, 65% di nuovi eletti. Le immagini sono più forti dei dati. Caro PD, aspettiamo un tuo segnale. Chi saranno i capigruppo alla Camera e al Senato?
polithick
lunedì, marzo 04, 2013
giovedì, febbraio 28, 2013
2013: elezioni senza Rete.
Ogni volta è quella buona. Questa volta qui, saranno le "elezioni di internet". Sì, come ogni volta ci si gioca "il futuro del paese". Invece no, purtroppo. Nessuno è riuscito a cogliere in pieno le potenzialità e le opportunità della rete.
martedì, febbraio 26, 2013
Il peggio deve ancora venire.
Ammetto di essere stato travolto anche io dalla tempesta elettorale. Un voto al di fuori di ogni previsione. A proposito, il Presidente degli Stati Uniti viene decretato vincitore su proiezioni e non dati reali, i sondaggi non si discostano molto dalla realtà e sono utilizzati come uno strumento efficace di campagna elettorale: in Italia nessuno è in grado di fare un sondaggio. Questa è solo una delle tante anomalie di questo sistema.
domenica, febbraio 24, 2013
Monday Speech
Quando lunedì saranno finiti exit-poll e proiezioni, il leader del primo partito italiano sarà chiamato a fare il suo primo discorso. Con o senza maggioranza al senato, ci sono due opzioni per il potenziale Presidente del consiglio: continuare a guardarsi la punta dei piedi, affermando che, in ogni caso, siamo di gran lunga il primo partito in Italia, o provare ad aprire, fare un discorso fondativo, che gli permetta di imporre la successiva agenda politica piena di incognite.
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