giovedì, febbraio 21, 2013

Se vince Tiziana


Oggi è il giorno del giudizio. La finale si avvicina, non parlo di elezioni ma di MasterChef Italia. Un'edizione da record di ascolti. Un talent di grande successo, capace di creare dei tormentoni online, appassionare e influenzare altri programmi e comici italiani.
Tra le tante motivazioni del suo successo, una, per me, è quella principale: la competenza in questo talent show è visibile, espressa non solo nell'impiattamento (peccato non poter assaggiare i piatti), ma nella tecnica: provate voi a pelare e tagliare in tre formati diversi, tutti geometricamente perfetti, chili e chili di patate. Una ipotetica, per quanto possibile, vittoria di Tiziana, l'avvocato romano, potrebbe essere un cattivo presentimento per le imminenti elezioni politiche. Sa cucinare, sa pelare e tagliare perfettamente le patate, non è discutibile dal punto di vista delle competenze ma a differenza di Andrea e Maurizio, gli altri due concorrenti rimasti in gara, Tiziana non sta coltivando un sogno, un'aspirazione, non diventerà mai uno chef. Tiziana è un avvocato importante, gestisce uno studio, è felice del suo lavoro e non ha nessuna intenzione di lasciarlo. Che significherebbe per lei vincere masterchef? Un'autocelebrazione egoistica di una donna proveniente dalla roma bene che vuole dimostrare, a se stessa e agli altri, che riesce in tutto quello che fa. Un "salire in cucina" parafrasando la frase montiana, un'immagine sbagliata che non promuove l'idea di seguire le proprie predisposizioni e abilità ma passa il messaggio dell'accumulo, dei doppi incarichi, per dirla alla napoletana, l'idea che "i soldi vanno sempre dove stanno altri soldi". Una vittoria macchiata, come in ogni classica trama italiana, con il famigerato #oilgate, quel filo d'olio aggiunto a gara terminata, e con la furbizia delle #schiegate, dove ingannò tutti gli altri concorrenti facendo friggere delle "schie", invece che infornarle. Se vince Tiziana, si conferma l'idea che il sogno e la passione contano meno del tatticismo e la furbizia. Senza falsi moralismi, se vince Tiziana, Masterchef perde la visione, la speranza, il sogno. Perde la caratteristica principale di ogni talent, la possibilità per ognuno di identificarsi nella storia di un altro. 

2 commenti:

  1. Articolo impeccabile, condivido ogni parola!

    RispondiElimina
  2. Articolo impeccabile e giusto. Condivido ogni parola!

    RispondiElimina